lunedì 20 giugno 2011

22. Big disgrace

Piano piano diminuisco la quantità di cibo, giorno dopo giorno, proprio come allora. Ma questa volta non mi farò illudere dalle loro false promesse: "dai a noi la mano e ti guariremo, voltati verso la luce e la tua ombra cadà dietro di te." Ma non è vero... al contrario, più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra. E la mia ha ripreso ad inghiottirmi. Io sono quel che mangio, io sono quel che peso. Uno schifo. Una creatura immonda. Farò leva sulla mia caparbietà e otterrò ciò che desidero. Non mi farò più ostacolare dalle loro parole, e non cederò più. Darò retta solo ad Ambra, l'unica che mi offre un senso, l'unica che mi fa sentire viva. La vera me è quella che un momento piange e il momento dopo ride. E' quella che piange ridendo e ride piangendo. Non è questo vuoto, questo nulla, questa calma piatta. Io sono emozioni, contraddizioni, vibrazioni. Io sono quella strana perchè ride troppo, quella che corre per i corridoi, un vulcano di idee e di energia. Io sono quella che non si alza dal letto e che digiuna. Sono quella che piange disperata stringendo in mano una lametta. Io sono quella che si innamora follemente e abbandona improvvisamente. Sono quella che si lascia trasportare e poi viene travolta. Sono tutto e il contrario di tutto. E sono qui. E posso. E voglio.

D.A:
col:1banana
pranzo:gelatino
mer://
cena:1pomodoro

3 commenti:

  1. Sono quella che piange disperata stringendo in mano una lametta.
    Piccina mia,puoi sempre tirarti su,non tirare troppo la corda dell'autocontrollo,perchè ti fai male.
    Ti stringo,mia.
    Esse

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  2. Bellissima la frase dove dici che se ti avvicini alla luce la tua ombra si ingrandisce, è la pura verità...

    ti seguo
    un abbraccio

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  3. La questione della luce è vera, ma io farei attenzione a non lasciarmi inghiottire dalla tenebre. La vita si disintegra.
    Ti abbraccio e ti seguo

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